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concetto
pozzati
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21 gen / 21 feb.2016
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palazzo montanari
via galliera, 8
bologna
"De-posizioni"
Tra un ciclo e un altro mi prendo una pausa di "divertimento serio". Dopo le "Torture" (Abu Ghraib), dove anche il quadro era un carcere zeppo di corpi degradati, guardiani spietati, teste bendate, cani urlanti, ombre armate, bocche spalancate dall'incubo; dopo queste "Torture" ho prodotto dei "Travestimenti". Ho scelto sessanta disegni (di altri) della mia collezione e ho ripreso a fare il "corsaro", li ho manipolati su tela fuori scala, ho tentato di uccidere l' "originario" non per mascherare o camuffare ma per travestire : una vera finzione. una menzogna per co-rispondere . Ma l'ironia non mi salva pi∙, non posso pi∙ nascondermi, Φ di nuovo il tempo della tragedia col ciclo delle "De-posizioni" .
Potrebbero essere anche delle deportazioni in quanto colloco o trasferisco un corpo in un luogo "autre". Deporre in "posizioni" diverse come fosse una rimozione. Ecco allora mani scheletriche violacee, corpi impiccati, grandi bande nere che simulano croci, volatili impauriti dalla scena (una commedia laica che si trasforma in tragedia) se non dalla voluta teatralitα, forse troppo detta, troppo raccontata. E ancora cuori scuoiati, corpi deposti quasi sculture, occhi sbarrati e chiusi, bocche aperte, contorsioni in assi diagonali, equilibri precari, (de) posizioni raccolte da mani gigantesche.
Forse preghiere ...forse grida e richieste di risarcimento, forse allontanamenti superstiziosi, obliterazioni, simulacri. Ci sono dei PER e dei PIU' disegnati: forse attendono il patibolo e un altra (de) posizione per gi∙ deporre ancora in quanto il "corpo" viene sempre "staccato".
Austeritα e disperazione "disegnata" senza partecipazione come si fa per un manifesto pubblicitario in quanto la "coscienza del dolore" e la sua stessa espressione, se non le stesse immagini sono state commisssionate dal mondo e dai suoi media.
Un angoscia volontaria di-segnata e "progettata" .
Tutti siamo stati deposti dal massacro delle tendenze, dall'idea dell'arte come arte, dall'"arte" della critica, dalla omologazione rampante,dalla memoria, forse dalla storia.
Il pittore Φ il "Compianto".
Torture
Tutte le invasioni sono barbariche... le indicibili torture non scuotono solo le coscienze... si fanno anche sulla nostra pelle. Un crimine nel crimine, disumano... è la peste che illegalmente ci affligge.
Sevizie brutali e crudeli. Un giovane urla bendato... cani e belve che si agitano vicino al corpo... un uomo nudo incappucciato anche lui mascherato. Le sevizie continuano. Sto disegnando (provo a farlo) lo scempio. Tutto color terra, viola la figura centrale, nero il torturato. Grande forbice sulla testa. Forse troppo “letterario”, troppo descrittivo... Riuscirò a far riconoscere il mio stile – mestiere? Devo ridurre la brutalità come processo ma non rinunciando ad essere... Pozzati... anche se la barbaria non è nel mio “cilindro”.
Non posso più aggrapparmi né all'ironia né all'eleganza... è catastrofico, inquietante, tragico e le figure nascono da un nero ferroso.
Due grandi quadri che non apriranno un ciclo lungo perché queste barbarie viste su i media devono non essere più viste anche se saranno solo occultate.
Un altra figura bendata (il torturatore), un manichino privo di braccia con cappuccio che gli fa da barba; in mezzo una specie di burattino nero su un piedistallo con fili elettrici che gli scendono dalle mani/ segnali. Ancora forbice bianca / freccia / pugnale.
Ne provo un altro più piccolo: tutto di pelle- cuoio pirografato.
Sento l'odore della pelle che brucia col pirografo... è nauseante... tatuaggio demoniaco. C'è sempre il ragazzo che urla, un altro inginocchiato, una scimmia, un altra belva, una testa quasi teschio, un pupazzo dai denti lunghi... tutto sovrapposto, il segno inciso sulla pelle confonde le forme... si riconoscono sollo forbici aperte pronte a colpire. TOR-TURE/ torture/ il quadro è una tortura. Dipingendo ho la coscienza del dolore.
Come si fa a dipingere a “voce bassa” il dramma delle torture.
Urlo stozzato sull'ultimo pelo del pennello.
Non riesco ad aggiungere fantasia a questi fantasmi... i fatti solo lì, talmente crudeli che non si può aggiungere altro.
Basta solo guardare ... di-segnare ... l'angoscia sposa il segno... il tutto si riduce a tragedia ... una tragedia che il pittore non può obliterare. Queste immagini non richiamano silenzio ma reclamano fastidio che procuri fastidio e malessere.
Forse è solo un tentativo per proteggersi ... la pittura è salvifica, si vendica di chi ferisce e di chi vuole ferirti... ma la pittura non tollera.
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LE OPERE IN MOSTRA
Le opere di Concetto Pozzati in mostra a Palazzo Montanari a Bologna.
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concetto
pozzati
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BIOGRAFIA
Concetto Pozzati è nato il 1 Dicembre 1935 a Vò di Padova e risiede a Bologna.
Nel 1955 lavora nell'atelier di Sepo a Parigi.
Studia architettura e pubbblicità. Dal 1956 al 1967 insegna grafica pubblicitaria.
Dal 1967 al 1973 insegna all’Accademia di Belle Arti di Urbino, della quale è stato anche direttore, successivamente a Venezia, Firenze e a Bologna.
E’ accademico di San Luca, ed è stato Assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. Nel 1998 è stato direttore artistico della “Casa del Mantegna” di Mantova. Nel 2005 riceve il Sigillo d'Ateneo dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dal 1955 ha partecipato alle principali manifestazioni nazionali ed internazionali:alle Quadriennali di Roma del 1959, 1965, 1973, 1974 e 1986; alle Biennali di Venezia del 1964, 1972, 1982, 2007; 2009, 2013; alla Biennale di S.Paolo del Brasile nel 1963; alla Biennale di Tokio nel 1963,alla Biennale di Parigi nel 1969; a Dokumenta di Kassel nel 1964; alle rassegne italiane di Mosca, Belgrado, Bucarest, Copenhagen, Rotterdam, Ginevra, Città del Messico, Marsiglia, Vienna, Barcellona, Bremen, Johannesburg, Chicago, Parigi, Londra, Atene, Zurigo, Bradford, Kyoto, Tolosa, Francoforte, Berlino, Sarajevo. Tiene personali a Bologna, Milano, Torino, Verona, Genova, Napoli, Firenze, Venezia, Trieste, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, New York, Friburgo, Johannesburg, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Amsterdam, Tokio, Francoforte, Ulm, Bonn, Copenhagen, S. Paolo del Brasile, Valencia, Barcellona, Montecarlo, Madrid, Mosca. Antologica al Palazzo della Pilotta di Parma nel 1968. Nel 1974 antologica a Palazzo Grassi a Venezia. Nel 1976 antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma e al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara. Nel 1986 antologica al Museo Forti di Verona. Nel 1987 personale al Museo di S.Paolo del Brasile. Antologiche nei Musei di Bologna e Modena nel 1991. Antologica nel 1993 all’International Centre of Graphic Arts di Lubiana. Personale nel 1993 al Cankarjev Dom di Lubiana e al Ventè Museum di Tokio. Nel 1996 antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro. Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo. Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’arte Moderna di Termoli ed al Centro S. Apollonia a Venezia. Nel 2002 “La pittura mi educa ancora”, personale presso Artcurial Centre D’Art Contemporain, Montecarlo; “Concetto Pozzati”, antologica al CSASC Università di Parma, Palazzo della Pilotta. Museo Frisacco, Udine 2005; "Concetto Pozzati, Torture", Castello di Arceto, Scandiano (RE), in collaborazione con Palazzo Magnani, Reggio Emilia 2005; “Biblioteca di segni: Travestimenti", Galleria D'arte Moderna, Faenza, 2006; "De-posizioni", Museo Magazzino del Sale, Cervia, 2006; "Bozzetti per De-posizioni", Museo Morandi, 2007; "100+1" Galleria Maretti, Montecarlo 2008. Esposizione Internazionale d'Arte", 2007; "Ciao Roberta, Chiesa di S. Stae, Venezia, 2008; "A casa mia", Sala dei Battuti, Conegliano, 2008; "Ciao Roberta", Museo Civico Archeologico, Bologna, 2008. "Palma Bucarelli- Il museo come avanguardia", Galleria d'Arte Moderna, Roma 2009.“Tempo sospeso” Museo Arte di Ravenna, 2010; “Cornice cieca”, Museo CAMEC, La Spezia 2012; “Mario & Concetto Pozzati, Villa Contarini Venier, Vo' (PD), 2012; “Cornice ceca”, Museo San Domenico, Imola, 2012; “Pozzati”, Collegiata di San Francesco, Staffolo (AN), 2013; "L'Orlando furioso", Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2014. “Oggetti su piano. Scuola di pittura bolognese”, Fondazione Del Monte, Bologna, 2015; "Messaggi di pace, Palazzo Todesco, Vittorio Veneto 2015, "Concetto Pozzati, Museo MAMbo, 2015.