Artribune – 14 Febbraio 2020
La densa raccolta di Luigi Carlon trova finalmente dimora nel seicentesco Palazzo Maffei a Verona, restaurato per l’occasione e pronto ad accogliere il grande pubblico
A poche ore dall’inaugurazione ufficiale, Palazzo Maffei, affacciato sulla veronese Piazza delle Erbe, ha schiuso le porte agli addetti ai lavori, offrendo un impressionante colpo d’occhio sulla collezione di Luigi Carlon. Oltre 350 opere – che spaziano fra epoche e tecniche diverse – affollano un percorso espositivo strutturato in diciotto sale, allestite in maniera tematica, favorendo accostamenti non banali e logiche vicine a quelle della Wunderkammer. Nato da un’idea museografica di Gabriella Belli, l’itinerario di Palazzo Maffei restituisce i frutti della cinquantennale passione collezionistica dell’imprenditore Carlon, desideroso di scovare nell’arte una fonte di felicità, come da lui stesso dichiarato durante la conferenza stampa, e di condividerla con il pubblico. Il percorso ad anello – progettato, nell’ambito del restauro, interno ed esterno, dallo studio Baldessari e Baldessari – fa da sfondo a opere classiche e contemporanee – si va dal Secondo Maestro di San Zeno a Lucio Fontana, da Paolo Farinati a Marcel Duchamp, da Matteo Stom a Leoncillo, da Giovanni Boldini a Mario Schifano, da Simone Brentana a René Magritte ‒, nel solco di un collezionismo che abbraccia l’idea di un’arte sempre contemporanea. Ma l’avventura non si conclude qui: in futuro Palazzo Maffei ospiterà mostre temporanee e laboratori didattici, mentre il piano superiore racchiude una biblioteca specialistica, parte integrante della raccolta Carlon, consultabile su prenotazione.