-
hermann
nitsch
-
21 gen / 21 feb.2016
-
palazzo montanari
via galliera, 8
bologna
Hermann Nitsch è uno dei fondatori del movimento dell’Azionismo viennese e ideatore del Das Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri) che coniuga indissolubilmente la vita, l’arte, la filosofia, la musica, il teatro e la pittura.
In Crocifissioni sono esposti due dei suoi disegni più importanti: l’Ultima Cena (1976-79) e la Deposizione nel Sepolcro (2007). Due momenti fondamentali della vita di Cristo, in cui è l’umanità del figlio del Dio a prevalere, diventano sintesi del processo creativo del maestro viennese, che rappresenta l’esistenza umana nei suoi due aspetti apollineo e dionisiaco, spirituale e sensuale. Queste le parole dell’artista sull’eucaristia, che lo affascina proprio per la fusione di corpo e anima: «per me, – teorizza Nitsch – partendo dal dato di fatto della croce, è sempre esistito un legame con la tragedia greca, cristo è l’eroe che fallisce, ma gli riesce la redenzione, gli capita la resurrezione, il sacrificio di sangue della sua morte sulla croce viene trasfigurato, sublimato nella ripetizione incruenta del suo sacrificio per mezzo della celebrazione della messa. la sua carne e il suo sangue diventano il nutrimento che reca a tutti la vita eterna. il sacrificio deve essere celebrato nel corso dell’eucaristia per poter seguire la via della sublimazione di tutti i sacrifici» (da L’ultima cena di Hermann Nitsch, Prinzendorf, 2000).
Nel Salone Centrale di Palazzo Montanari, otto grandi tele (due metri per tre ciascuna), disposte a formare un parallelepipedo, una “cella” al centro della stanza, in cui i colori di varia consistenza sono schizzati, spalmati, sgocciolati e versati dall’alto. Tra le opere, anche due tele rosse realizzate nel 2012 in occasione della 64° malaktion (azione-pittura) di Nitsch al museo MART di Rovereto ed esposte l’anno successivo al Museo Archeologico di Piazza San Marco, in occasione della 55° Biennale di Venezia. In esse si compie l’ideale wagneriano di opera d’arte totale – un complesso tutt’uno tra esito e processo - cui Nitsch da sempre si ispira.
CONDIVIDI
LE OPERE IN MOSTRA
Le opere di Hermann Nitsch in mostra a Palazzo Montanari a Bologna.
-
hermann
nitsch
-
Biografia
L’origine della forma espressiva di Nitsch, drammaturgo, compositore, filosofo oltre che artista visivo, è complessa, ma riconducibile innanzi tutto a un atto di ribellione contro il silenzio devastante che caratterizzava l’Austria all'indomani della seconda guerra mondiale; quasi un’esortazione a Nitsch verso la sua zampillante, catartica esplosione di vis creativa, in una forma epica e apparentemente brutale. Per cogliere il senso e l’intensità della vita - ha teorizzato Nitsch - è necessario essere consapevoli delle estremità emozionali che ne definiscono i confini: dall'esaltazione estatica alla sofferenza ferina.
Le opere di Hermann Nitsch sono incluse in numerose collezioni: oltre al Mart di Rovereto, il Metropolitan Museum of Art, il MoMa, il Guggenheim New York, il Museum of Contemporary Art Denver e la Tate Modern di Londra. Nel 2007, il governo austriaco ha dedicato all’artista l’Hermann Nitsch Museum di Mistelbach nei pressi della sua residenza a Prinzendorf. Nel 2008 apre a Napoli il Museo Hermann Nitsch - Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee.
DAS ORGIEN MYSTERIEN THEATER
La notorietà di Hermann Nitsch è legata al Teatro delle Orge e dei Misteri (Das Orgien Mysetrien Theater), forma di rappresentazione drammaturgica senza l’uso della parola, che punta a un’esperienza multisensoriale del pubblico, mutuata dal teatro classico e dalla ritualità mistica di alcune cerimonie religiose.
Le azioni di Nitsch vanno intese come spazi dove vivere un’esperienza profonda alla quale centinaia di persone prendono parte; la sua è un’opera d’arte totale legata al principio psicanalitico di Abreaktion, ovvero la scarica emozionale che consente ad un soggetto di rimuovere gli effetti di accadimenti drammatici e prendere coscienza di tabù imposti e desideri rimossi.
«Le mie azioni – scrive Nitsch in La teoria dei colori –sono il mettersi in cammino verso il colore, verso il segreto profondo del colore. i colori vengono strappati dal cuore e dalle interiora degli animali macellati. la carne diventa polpa carnosa di fiori. il colore è prodotto dal furore e dalla luce delle fissioni nucleari. una forza mostruosa e il furore della creazione fa risplendere tutto, porta i colori verso la loro nascita, le cose verso la loro manifestazione, verso la loro vitalità cromatica che respira. accanto ai colori nascono le essenze odorose dei fiori, la dolcezza del polline. soltanto quando tutti - le galassie, i sistemi solari, gli innumerevoli soli e mondi - si sono risvegliati all’ebbrezza luminosa e cromatica, si mostra allora la forma suprema del vivente, la figura luminosa del salvatore nelle vesti bianche, che si risvegliò ancora una volta alla luce, volto raggiante di sole del salvatore ridente, risorto (altare di Isenheim). il suo volto è circondato dalla luce di tutti i soli del nostro cosmo, sullo sfondo il cielo stellato».