Un titolo scelto per indagare il modo in cui tre artisti, molto diversi tra loro, hanno affrontato il tema del sacro, cambia improvvisamente il proprio senso.

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La strage di Parigi del 13 novembre 2015 ha buttato addosso a ciascuno di noi il peso enorme non tanto della morte, che appartiene al naturale orizzonte della vita, ma del cinismo violento con cui si decide di programmarla, colpendo chi la pensa diversamente, chi vive diversamente, chi si apre ogni giorno al sorriso svelando e svelandosi, liberamente.
Peso che aumenta per le radici religiose che gli assassini invocano, invertendo con questo il senso del sacro che da tempo si è allontanato dalle offerte di sacrifici umani alle divinità.
Quella strage, per il semplice fatto di essere avvenuta, ha modificato e potenziato il valore semantico, culturale e politico della “crocifissione”, confermandone le radici ma anche sradicandolo da esse, facendolo esplodere assieme a quei morti e trasformandolo da simbolo cristiano di redenzione in icona universale del dolore causato dalla brutalità di crimini commessi in nome della fede, qualunque essa sia e di qualsiasi natura, religiosa o laica.
In questo modo il simbolo più forte della identità cristiana si è espanso fino a diventare espressione universale dell’umanità straziata, ricordando a tutti ciò che può accadere quando la fede non viene temperata dalla ragione.
Il sacro appartiene all’umanità prima ancora delle religioni che lo hanno espresso.
Di questo la mostra diventa immagine.

Umberto Guerini
The Francis Bacon Collection of the The (The Francis Bacon Collection of the drawings donated to Cristiano Locatelli Ravarino
Representative