24 Giugno 2017 – Catanzaro

Catanzaro Complesso Monumentale San Giovanni. 24 giugno 2017 – 10 settembre 2017. Armonie d’arte Festival – Sezione arti visive

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“Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile ” Luigi Pirandello

Progetto scientifico della mostra

L’introspezione psicologica alla quale l’uomo viene destinato tra l’Ottocento ed il Novecento spinge l’arte ad indagare una dimensione della coscienza e dei demoni interiori dell’essere umano, facendo trasparire ancor di più l’urlo, il dolore, le emozioni lancinanti ed il disagio della società che si stava venendo a configurare con fatica e con contraddizioni sempre più evidenti, in una ricerca della verità e soprattutto nel disorientamento relativistico generale dovuto ad una dimensione interiore che anelava a risposte che non arrivavano.

Francis Bacon, artista di origini irlandesi, nato a Dublino nel 1909, rientra in questo alveo di modalità espressive: discendente di una nobile famiglia, la quale vantava di avere tra gli antenati paterni il filosofo Francesco Bacone, il giovane visse una serie di turbamenti e difficoltà che lo allontanarono dal percorso che il padre aveva prefigurato per lui. Sofferente d’asma, difetto che lo sminuì agli occhi paterni, instaurò un legame importante con la nonna, e precocemente si rese conto della propria omosessualità. Allontanato dalla famiglia per tali ragioni e per la conflittualità costante che regnava in casa, il giovane nel 1926 si trasferì a Londra, appassionandosi a Nietzsche e al mondo dell’interior design. Da queste premesse, prese forma uno degli artisti più discussi del Novecento che esaminò la condizione umana e la elevò ad intima metafora della vita, deformando i soggetti e svelando quell’immagine che forse rispecchiava l’intima sua concezione di verità.

Uomo controverso, sregolato, che incarnava il cliché dell’artista dannato, Bacon seppe riconoscere la grandezza dei Maestri del passato, dai quali liberamente si lasciò ispirare nelle sue composizioni, da Picasso a Guercino, da Leonardo da Vinci a Velázquez e molti altri ancora. Attento anche alle tecniche fotografiche, le sue opere molto erano debitrici dello studio delle immagini di Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia.

La mostra si compone di pastelli, collages e disegni provenienti dalla ‘Francis Bacon Collection of the drawings donated to Cristiano Lovatelli Ravarino’, un complesso monumentale di centinaia di opere, regalate dall’artista al caro amico italiano Cristiano Lovatelli Ravarino, conosciuto a Roma e da quel momento mai più lasciato.

Realizzati tra il 1977 ed il 1992, questi capolavori, dai colori sgargianti e dalle deformazioni del volto violente e sempre molto evidenti, rappresentano un caso interessantissimo ancora tutto da scoprire e da studiare. L’ambizioso progetto scientifico che viene qui espresso vuole dunque mettere in luce la storia di una collezione poco conosciuta e controversa di opere italiane dell’artista, realizzate in un momento nel quale egli espresse con intensità ed onestà il suo pensiero pittorico.

L’arte è l’espressione del mistero della vita e, per questo, mistero essa stessa: è dunque ancor maggiore l’intensità dell’esperienza vissuta di fronte ad un’opera d’arte, il significato della quale va al di là di ogni spiegazione e si perde nell’inconoscibile.

Leggiamo una significativa affermazione di Bacon, presente negli Entretiens avec Michel Archimbaud: «la pittura […] è il risultato di una specie di conflitto tra la materia e il soggetto. Vi è come una tensione […] È anche vero che per me resta sempre importante la figura umana, le sue continue trasformazioni». Proprio questo conflitto intimo e messo sulla tela dall’artista diviene il fulcro di una teoria estetica dell’arte, di una filosofia della coscienza, di una “logica della sensazione”, per citare il titolo di un celebre saggio di Gilles Deleuze: l’uomo esprime il mistero dell’esistenza, l’universale arcano che accomuna tutti ma che in pochi riescono a comunicare.

Figlio del Novecento e delle sue sofferenze, Bacon fu interprete della “maledizione del corpo e dell’anima” che attanagliò l’individuo moderno, interpretabile alla luce della psicanalisi, della filosofia e della psicologia.

La mostra guiderà lo spettatore in un viaggio attraverso il quale ogni artista ed ogni individuo sono passati, alla ricerca di un senso, di una verità nel continuo mutare delle circostanze e nella generale difficoltà nel riuscire a definire i contorni del proprio essere.

Citazioni di pensatori, scrittori, poeti, artisti saranno i punti di riferimento di questo viaggio in un mondo incerto e sospeso, nel quale ogni forma d’arte prova a disvelare la realtà. Suggestioni, riflessioni che accomunano l’individuo aiuteranno a comprendere la collezione di un artista tanto discussa ed al contempo tanto affascinante, delineata all’interno di relazioni e vita privata che si intrecciano nella storia.

Precedentemente presentato alla Casa dei Carraresi di Treviso, grazie all’illustre Edward Lucie-Smith, poeta, critico e storico dell’arte, autore di oltre 200 tra libri, cataloghi e saggi (ha curato il catalogo generale “Francis Bacon, Works on paper. A catalogue of the drawings by the artist donated to Cristiano Lovatelli Ravarino”), il progetto approfondirà alcune tematiche dell’artista irlandese: in particolare i papi, i ritratti e gli autoritratti, attraverso una nutrita scelta di opere provenienti appunto dalla Francis Bacon Collection of the Drawings Donated to Cristiano Lovatelli Ravarino.

La curatela dell’esposizione è affidata a Giulia Zandonadi, giovane storica dell’arte, critica letteraria e scrittrice, collaboratrice di riviste specializzate, studiosa e con già all’attivo una serie di esposizioni dedicate a Francis Bacon, in Italia ed all’estero. Ha collaborato inoltre con il Professor Lionello Puppi, curatore della celebre mostra “El Greco in Italia. Metamorfosi di un genio”, per la quale ha scritto due interventi in catalogo: “Il Cavalier Marino sulla Maddalena di Tiziano” e “La metamorfosi del segno: quella lancia scoccata verso la modernità. Elena Cappello, El Greco e il ‘marchingegno cubista’”. Ha pubblicato le raccolte poetiche “Le pietre e la carne” (Biblioteca dei Leoni, 2014) e “Dialoghi con Buber” (Lietocolle, 2016).

L’organizzazione della mostra è affidata a Kornice, una realtà che fa tesoro dell’esperienza e della professionalità di anni trascorsi nel mondo dell’arte, proponendosi di attraversarlo in tutti i suoi ambiti, da quello istituzionale a quello pop, per offrire esperienze emozionali e coinvolgenti.

Kornice è sinonimo di arte, emozioni, ma soprattutto di idee: è una fucina di nuove proposte, sempre alla ricerca di modi innovativi per comunicare la bellezza delle tante realtà culturali che ci circondano, seguendo anche gli interessi e l’immediatezza delle nuove tecnologie.

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA Intero: 9 euro Ridotto (8-18) 6 euro Gratuità sotto 8 anni

Orari: 17.00 – 20.00 (lunedì chiuso) info: 366. 43 62 321

Sito: www.kornice.com, www.francisbaconcollection.com

Armonie d’Arte Festival

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